Ritorni veri e pensieri che non si usano più

Sottotitolo: Sono troppo poco megalomane per dare il via a una newsletter e troppo poco logorroica per un podcast, per cui ho deciso di riesumare questo blog dal momento che in ogni caso mi frullano tanti pensieri per la testa. Siate buon* perché in ogni caso rimango una introversa estroversa e quindi mi vergogno parecchio.

Pensieri tra ferie, inconvenienti casalinghi e viaggi rimandati

Vivere da sola da oramai una quindicina di anni, aver fatto numerosi traslochi in Italia e nel mondo (no dai, solo in diverse città d’Europa), tra cui quello in un alloggio che io definivo “studentato” le mie amiche, “praticamente una comune” in Olanda mi ha fatto maturare la consapevolezza che non c’è NIENTE che in qualche modo non si risolva. Negli anni ho sviluppato un atteggiamento “Se per caso cadesse il mondo io mi sposto un po’ più in là”

Quando ho preso la mia valigia a neanche vent’anni e ho deciso che sarei andata a studiare a Verona.Non ero così, assolutamente. Ero terrorizzata e tra l’altro la valigia me l’hanno prestata perché non avevo neanche quella.

Ho iniziato a essere più zen credo in Erasmus, un paio di anni dopo, e poi dicono che è solo una scusa per fare festa. Ricordo benissimo una conversazione con una mia amica in metro a Madrid che mi faceva notare appunto come per un imprevisto che neanche ricordo qualche mese prima sarei impazzita e invece ero perfettamente calma. Quasi dieci anni dopo, raccogliendo le disavventure varie potrei scrivere diversi libri.

Disavventura dopo disavventura, un problema alla volta ho capito che tutto si risolve, soprattutto le “scocciature” quotidiane. Che cosa aiuta? Sarà una banalità, ma parlarne e condividere, anche solo per un consiglio o per un “sì è capitato anche a me” è fondamentale.

Ovviamente sono anche una procrastinatrice cronica per cui finché non c’è una emergenza gravissima, per me il problema non sussiste. Infatti sono almeno quattro mesi che ho la tapparella rotta (metà su e metà giù) e devo ancora montare la sedia Poang dell’Ikea che era il mio regalo di Natale (risparmio le battutte alla “ogni morte di Papa). Ci ho provato ma, giuro che c’è un pezzo che non si incastra.

Per cui la lavatrice che si rompe il giorno di Pasqua, si aggiusterà. Non è un problema.

Quando la buona volontà non basta

Questo mi porta alla mia seconda considerazione: a volte non basta la buona volontà, mettersi di impegno ma bisogna fare i conti con il proprio grado di stanchezza fisica e mentale, soprattutto perché spesso capita di tutto e tutto insieme e con le proprie capacità.

“Che ci vuole” Ci vuole TEMPO, ci vogliono le capacità e ci vuole la pratica. Ma d’altronde sono anche la persona che di punto in bianco ha deciso di fare una escursione con il CAI con quattro ore di sonno, senza aver fatto colazione senza allenamento, senza preparazione (avevo comprato gli scarponcini il giorno prima) perché “prima o poi in qualche modo arriverò”.

Spoiler: sono quasi svenuta dopo dieci minuti (ma sì sono arrivata in cima perché improvvisata sì ma testarda sempre). 

Può essere che il nostro cervello impari e introietti in maniera esperienziale che come si è sopravvissuti prima si sopravviverà anche una seconda?

Chissà… 

Ps. Per i sagittario non vi preoccupate, ancora due settimane e non avremo più Giove opposto

Consigli per gli acquisti (inspirazione ovva: la newsletter di Giulia Torelli)

Podcast prefe

Articoli trovati online: Un bagno rosa di Selvaggia Lucarelli (il dialogo con il tassista vale tutto l’articolo)

Serie TV: Beauty in black (!!!!) su Netflix

Un libro speciale: Cocomero (ebook di ricette mediorientali)

Canzoni: Bandiera – Giulia Mei

Eventini a Padova: Primo maggio vegano

Evento bonus Yoga for a reason online per Emergency

DISCLAIMER

Questo vuole essere uno spazio LIBERO, IMPERFETTO ma anche SENZA GIUDIZI, forse un po’ sovversivo chissà. Ci potrebbero essere errori, refusi, stream of consciusness, incostanza, pigrizia e poco editing. In un secondo momento parleremo delle modalità più o meno corrette per notare gli errori e delle critiche più o meno costruttive.

E per finire… non si può non inserire una massima di Harvey Specter (Dalla serie TV Suits)

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